venerdì 25 aprile 2008

Io non dimentico


L'8 settembre 1943, mio padre, militare dell'Esercito italiano, essendosi rifiutato di combattere con i fascisti, venne impiombato in un vagone merci e spedito in un campo di concentramento in Germania. Da lì ritornò nel luglio del 1945 con un peso di 47 chili, dal momento che la dieta microbiotica del campo era tesa ad evitare eccessi di colesterolo. Risale a quel periodo della mia vita, quando non si sapeva se era vivo o morto, se in futuro l' avrei mai potuto riabbracciare, il mio sentimento di amore per il fascismo. Allora ero troppo piccolo per comprendere, sapevo solo che aveva portato via il mio papà. Più tardi, leggendo e parlando,ho capito che cosa era stato.
Oggi celebriamo il 25 aprile, festa della Liberazione, e la scrivo con la L maiuscola alla faccia di tutti i revisionisti che si ostinano a negare la storia, a volere fare pace con la memoria, a voler mettere tutto insieme, resistenza e fascismo. Ma io non voglio fare pace con quei fascisti che ancora oggi rivendicano benemerenze storiche. Solo un cretino in malafede, un ignorante della lezione di storia può ancora oggi usare senza pudore la parola fascismo. Mi domando se certe persone non sarebbero più presentabili ed accettabili se, invece che al viso, si facessero fare un lifting al cervello, forse un corto circuito neuronale potrebbe riattivare qualche sinapsi intellettuale. Non sopporto che i giovani non conoscano la nostra storia recente, non sappiano quanto l'Italia abbia sofferto nell'avventura fascista, non si rendano conto di come siamo usciti da una guerra per noi disastrosa ed abbiamo saputo ricostruire una Nazione fondata su una Costituzione democratica ed antifascista. Credo che questo sia l'imperativo categorico degli insegnanti, fare sì che non si dimentichi mai.

P.S. Eia Eia Alalà! Per i nostri futuri governanti.

Nessun commento: