Aggiungo la mia voce a quella di tante persone indignate per la triste vicenda di Napoli.
Come medico, sono colpito per l'inqualificabile atteggiamento della polizia e per la scarsa resistenza dei medici, che non si sono opposti con decisione all'invasione di una corsia opsedaliera. Sono disgustato per lo spiegamento di forze come se si fosse trattato di catturare un pericoloso camorrista, per l'atteggiamento a dir poco sconcertante di un magistrato che non suscita certo ammirazione, per la campagna per la vita di un personaggio empaticamente disgustoso, che ha portato nella vita italiana metodi da scuola staliniana in cui è cresciuto. Questo, purtroppo, dato il clima di caccia alle streghe che si è instaurato in Italia, non sarà l'ultimo episodio di intolleranza, di prevaricazione e di rozza ed ottusa violazione di una legge dello Stato italiano. La debolezza, la frammentazione, la pavidità della classe politica italiana, in cui si annidano atei devoti e baciapile genuflessi, ha permesso allo Stato del Vaticano, Stato sovrano, straniero e immemore che vi è stata una Porta Pia, di dettare regole di comportamento vincolanti e non negoziabili. In una intervista un cardinale straniero, trincerandosi dietro la non conoscenza delle leggi italiane, ha detto che la Chiesa combatte il peccato e non i peccatori. Forse, rimpiangeva la Sacra Inquisizione e qualche bel rogo. A questa ingerenza in argomenti delicati e che investono la vita di tante persone come i patti civili di convivenza, la fecondazione assistita, il testamento biologico e l'aborto, non vedo una chiara e ferma presa di posizione dei partiti laici. Questi problemi sono di unica pertinenza del Parlamento Italiano che dovrebbe trovare il tempo ed il coraggio di affrontarli con serenità ed obiettività nell'interesse di quel popolo sovrano che lo elegge.
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