La terra ha 4,5 miliardi di anni, i dinosauri sono comparsi 250 milioni di anni fa, i primati 60 milioni, l’homo sapiens 150 mila anni fa, la Chiesa Cattolica 2.000 anni fa. In termini evoluzionistici è veramente un piccolissimo tempo, ma nonostante ciò, vi è una gerarchia di soli maschi anziani, senza figli, per quanto se ne sa, poco esperti di cose del sesso e della riproduzione che si arroga il diritto di decidere sulla vita degli altri in base ad un codice che viene definito assoluto e non negoziabile. A questa Chiesa del dire si contrappone una Chiesa del fare, depositaria molto più dell’altra di un codice di amore, di tolleranza e di solidarietà. In Italia la maggioranza della popolazione è stata battezzata, quella praticante non supera il 25%, nonostante ciò vi è una struttura ecclesiale che cerca di imporre le sue regole a tutti. Questa struttura maschile, sessuofobica, non ha mai perdonato ad Eva il peccato originale, base su cui è stato costruito il castello religioso e vuole di nuovo la sottomissione della donna. Questa non è solo una battaglia religiosa, ma una battaglia politica reazionaria. La donna non è proprietaria del suo corpo, non può decidere della sua vita sessuale: non può usare tecniche anticoncezionali (come faranno i cattolici ad avere così pochi figli?), non può, se desidera un figlio, usare la fecondazione assistita, non può abortire. Deve essere sottomessa al potere di alcuni maschi, che non molto tempo prima si sono dati la patente di infallibilità, inflessibilità, onnipotenza, nascondendo dietro l’avversione per il sesso femminile una latente omofilia.
Roberto
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